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admin on Giugno 04, 2019 / Posted in
Novità
Le sostanze odorigene disturbanti emesse da attività antropiche limitano l’utilizzo del territorio e costituiscono uno dei più sentiti e rilevanti aspetti negativi di impatto ambientale, potendo interferire con lo stato di benessere dell’organismo umano e diventare elemento di conflitto tra cittadini e attività produttive.
ARPAE – Regione Emilia-Romagna , in attesa di una normativa nazionale organica e specifica in tema di emissioni odorose ha stabilito per il proprio personale “indirizzi operativi” per la gestione delle seguenti istanze autorizzative, se presenti criticità impiantistiche riconducibili all’inquinamento olfattivo :
- Autorizzazione Emissioni in Atmosfera D.Lgs.152/2006 Parte Quinta, art.269 (AUA);
- Autorizzazione Integrata Ambientale D.Lgs.152/2006 Parte Seconda
- Autorizzazione alla Gestione Rifiuti D.Lgs.152/2006 Parte Quarta, art.208
- Valutazione Impatto Ambientale o a Verifica di Assoggettabilità (Screening).
Gli indirizzi operativi si applicano a impianti /attività ( vedi sottostante tabella ) nuovi o esistenti , soggetti a rinnovo, riesame o modifica dell’autorizzazione, nei seguenti casi:
- qualora le modifiche proposte possano condurre ad un peggioramento delle emissioni odorigene;
- se nel corso dell’esercizio pregresso si siano avute ripetute segnalazioni di odori non ascrivibili ai soli imprevedibili episodi di malfunzionamento impiantistico.
Impresa e AmbienteSicurezza Srl fornisce le prestazioni di consulenza e strumentali necessarie per affrontare e superare i requisiti documentali e tecnici posti nelle nuove istanze autorizzative per emissioni in atmosfera odorigene e non.
Tipologia di impianto o attività a potenziale rischio osmogeno :
1 produzione di conglomerati bituminosi e/o bitumi modificati
2 produzione di concimi, fertilizzanti, prodotti fitosanitari (pesticidi) in cui sono impiegate sostanze organiche aventi potenziale impatto odorigeno
3 impianti di produzione, su scala industriale, di prodotti chimici organici o inorganici di base
4 produzione di piastrelle ceramiche con applicazione di tecniche di stampa digitale
5 lavorazione materie plastiche
6 fonderie e produzione di anime per fonderia
7 impianti di produzione di biogas da biomasse e/o reflui zootecnici
8 produzione di pitture e vernici
9 impianti e attività ricadenti nel campo di applicazione dell’art. 275 (COV) e con consumo annuo di solvente non inferiore a 10 t
10 allevamenti zootecnici con soglie superiori a quelle previste per le autorizzazioni di carattere generale AVG
11 allevamenti larve di mosca carnaria o simili
12 lavorazione scarti di macellazione, sottoprodotti di origine animale, prodotti ittici (ad esempio: produzione di farine proteiche, estrazione grassi, essiccazione, disidratazione, idrolizzazione, macinazione
13 lavorazione scarti di prodotti vegetali (ad esempio vinacce, ecc)
14 linee di trattamento fanghi che operano nell’ambito di impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 100.000 abitanti equivalenti
15 essiccazione pollina e/o letame e/o fanghi di depurazione
16 impianti di compostaggio FORSU
17 discariche
18 impianti di trattamento rifiuti a matrice organica art. 208, da cui possano derivare emissioni odorigene
19 torrefazioni di caffè ed altri prodotti tostati